Tex Willer. 70 Anni alla Permanente

Tex Willer compie settant'anni e lo fa in grande stile, con una mostra alla Permanente di Milano che inaugura il prossimo 2 ottobre.
Coraggioso e audace, l'indomito ranger, nato nel 1948 dalla penna di Gianluigi Bonelli e dal pennello di Aurelio Galeppini, ha fatto sognare intere generazioni facendo loro conoscere il mito della Frontiera Americana. e dimostrando di essere uno dei personaggi più amati e più longevi del fumetto italiano, pur rimanendo sempre fedele a se stesso e al format originario.

La mostra, Tex. 70 anni di Mito, che si avvale della curateria dello studioso Luigi Bono e della collaborazione della redazione di Sergio Bonelli Editore ci racconta un po' il making of sia della pubblicazione - la prima striscia a fumetti comparì in edicola il 30 settembre 1948 - che del suo innegabile successo per lo più attraverso disegni, schizzi e materiale d'archivio, anche se non mancano fotografie, fan art e istallazioni a tema che ricreano le atmosfere del vecchio West.

Tex Willer piace e piace perchè, in fondo, altro non è se non la ballata di un'eroe romantico, una storia antica: l'uomo onesto e generoso, cui la vita ha sottratto ingiustamente la moglie amatissima, e che consacra l'esistenza alla giustizia e all'avventura percorrendo in lungo e in largo la Frontiera, insieme al figlio Kit e agli inseparabili "pard" Kit Carson e Tiger Jack.

"Perché non è solo un ranger come non ne esistono altri: in fondo Tex è anche un indiano grazie al nome che i Navajos gli hanno attribuito, Aquila della Notte. Tex si muove in luoghi sempre uguali a se stessi, luoghi che ci ha insegnato a conoscere nel corso degli anni tanto da renderli familiari anche a chi non ha mai visitato i grandi parchi americani. Nell’epoca della velocità, Tex ci riporta ai ritmi della natura e alla certezza dello scorrere delle stagioni. Unisce in sé tutto questo e rappresenta un’esperienza di piacere ed immedesimazione che si ripete uguale e diversa ad ogni uscita. Per queste ragioni è un personaggio rassicurante e positivo, un eroe come ormai ce ne sono pochi, paradossalmente oggi più originale che mai perché l’antieroe è ormai molto più diffuso dell’eroe genuino che Tex rappresenta"

@Antonietta Usardi

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