Il Topo del Sottosuolo. Alberto Oliva interpreta Dostoevskij al Franco Parenti


Qui sta il punto: sono un bruto, o sono io stesso una vittima?
La ragione è schiava della passione: io forse ho rovinato più di ogni altro me stesso.»


Va in scena al Franco Parenti dal 29 novembre al 4 dicembre per la rassegna Verso Dostoevskij la piece teatrale Il Topo del Sottosuolo, con Alberto Oliva.

Il topo del sottosuolo è Svidrigajlov, incallito giocatore che scommette su se stesso tutta la vita.

Svidrigajlov è un personaggio straordinario, cui Dostoevskij dedica molte pagine nella seconda parte di Delitto e castigo.

Poichè il romanzo è uscito a puntate, il maestro della letteratura russa, ha potuto dedicarsi approfonditamente al personaggio, concedendosi una serie di digressioni rispetto alla libera narrativa principale.

Svidrigajlov gioca, gioca tutta la vita, ai limiti del consentito una partita senza esclusione di colpi col destino, si innamora di Dunja, la candida sorella di Raskolnikov e incrocia il destino del protagonista, anche perché origlia una scomoda confessione che egli fa a Sonja.

Da questi intrecci Dostoevskij si discosta per farci conoscere Svidrigajlov dall’interno, penetrando in soggettiva nella sua mente contorta e piena di contraddizioni e raccontandoci il passato di un uomo che si definisce “malato”, come il protagonista delle Memorie dal sottosuolo. E anche lui, infatti, è un personaggio del sottosuolo, anzi, un topo, come quelli che vede in un delirio di allucinazioni nell’ultima notte della sua vita, quella che precede il suicidio, estremo e definitivo atto di coraggio e di sfida alla morte.

@Angela Pastore.

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