Antigone al Teatro Litta. Disobbedienza o Resistenza?
Si apre in questo modo l'Antigone di Sofocle, proposta dalla compagnia Diapason nel riadattamento di Giampaolo Pasqualino, che ha il merito di rendere attuale e fruibile un testo classico senza snaturalizzarlo o stravolgerlo.
La scelta di un'apertura di sipario così insolita infatti non è casuale: saranno infatti gli spettatori, coro della tragedia, a determinare le sorti della Storia e della città.
L'antefatto è noto: Antigone (Eleonora Pace) decide di seppellire il cadavere del fratello Polinice, morto mentre assediava la città, contravvenendo agli ordini di Creonte (Tano Mongelli) nuovo re di Tebe, che l'ha vietato per decreto.
Cittadini di Tebe, chi avrà il vostro voto? In quale mondo volete venire?
Se nella rappresentazione più classica della tragedia di Sofocle il dibattito rimane focalizzato sullo stabilire una gerarchia tra tra la legge divina (sono gli dei che chiedono di seppellire i morti) e diritto positivo (inteso come creato dagli uomini) qui il discorso si sposta sulla responsabilità collettiva, le maschere della tragedia si fanno umane e fallibili, piene di tormenti e di dubbi, parlano di sentimenti e paure ed è proprio in questo modo che restituiscono al teatro classico quella che era la funzione originaria: insegnare e sollevare un dibattito.
@Antonietta Usardi
Commenti
Posta un commento