L’Ottocento di Hayez alle Gallerie d’Italia

Fino al 21 febbraio le Gallerie d’Italia ospitano una grande mostra sul maggiore interprete in pittura del Romanticismo “Hayez”, la più completa e aggiornata esposizione monografica sul pittore veneto, milanese d’adozione. 

Centoventi opere tra dipinti e affreschi, manifesti di storia sociale, ritratti borghesi, visioni conturbanti di scene sacre. Hayez ha trasportato sulla tela, in chiave allegorica, le attese e le inquietudini del Risorgimento, trasformando il romanzo storico in immagini pedagogiche. 

D’altronde Francesco Hayez, insieme ad Alessandro Manzoni e Giuseppe Verdi, ha contribuito a costruire l’unità culturale dell’Italia prima ancora che avvenisse quella politica. 

Il percorso della mostra segue un ordine cronologico scandito dagli autoritratti del pittore in modo da ricostruire insieme la sua vicenda biografica e la sua attività artistica, dagli inizi a Venezia e Roma, in cui ancora si muoveva nell’ambito del Neoclassicismo, sino all'arrivo e all’affermazione a Milano, dove diviene protagonista del Romanticismo. 

Le diverse sezioni che formano la mostra svelano i mutamenti del clima culturale, storico e sociale di cui Hayez fu spettatore ed abile interprete, passando dalla pittura storica al ritratto, celebri quelli del Manzoni e della Principessa Belgiojoso, dalla mitologia alla pittura sacra fino all’orientalismo e alle composizioni in cui trionfa il nudo femminile, di una sensualità unica nel panorama artistico italiano ed europeo dell’epoca. 

Tra le opere esposte tre quadri provengono dalla Fondazione Cariplo: “La morte di Abradate” realizzato nel 1813, “Papa Urbano II sulla piazza di Clermont predica la prima crociata” del 1835 e “L’ultimo abboccamente di Jacopo Foscari con la propria famiglia” dipinto tra il 1838 e il 1840. 

Ma l’Hayez senza dubbio più affascinante è quello delle scene intime, che esplora i moti del cuore, che fissa nelle anime e nei volti i pensieri di quell’epoca di stravolgimenti culturali e politici. 

Tra le particolarità di questa mostra la presentazione di dipinti mai visti o non più esposti dall’800, come le dieci lunette che facevano parte di un ciclo di affreschi realizzati nel 1819 per decorare la Borsa di Venezia. 

In contemporanea alla mostra, curata da Fernando Mazzocca, le Gallerie d’Italia hanno organizzato una rassegna cinematografica, realizzata in collaborazione con Fondazione Cineteca Italiana, con una selezione di film che si legano alle tematiche affrontate da Hayez nelle sue opere. 

@Stefania Cappelletti

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