Giulio Cesare in Scena al Teatro Litta. Democrazia, Tirannide e Tradimento

Sono davvero traditori della storia e di Giulio Cesare, Bruto e Cassio, o hanno compiuto una scelta difficile in tempi complicati anteponendo il bene dello stato ai propri sentimenti e desideri?

E' in scena al Teatro Litta fino al 15 novembre il Giulio Cesare di William Shakespeare, nell'adattamento di Alberto Oliva e Mino Manni.

In una Roma repubblicana in declino, rappresentata da un coreografico castello di carte, si muovono sulla scena i personaggi del dramma e della storia, Bruto, Cassio, Antonio e Ottaviano, in assenza di Giulio Cesare, figura solo evocata, immaginifica ed immaginata (nel dramma originale compare solo in tre scene e viene ucciso all'inizio del terzo atto).

E proprio a partire da quest'assenza che trasfigura la Storia in Ideale, Shakespeare delinea tre tipi politici, Bruto, Antonio e Cassio, rispettivamente figlio naturale, erede politico e potenziale rivale di Cesare, tutti e tre giovani, tutti e tre protagonisti della scena politica romana, in un crescendo di tensione narrativa, dove la guerra diventa una partita a carte e dove il volere del destino supera la volontà dell'individuo, consegnando la vittoria all'assolutismo di Cesare, carnefice dei suoi carnefici, che si daranno la morte, ormai sconfitti, sulle spade con cui l'hanno trafitto.

Ed infine, sempre aperto il dilemma: fu Cesare a tradire la Repubblica, violandone apertamente le leggi, o fu tradito da coloro che amava?

@Antonietta Usardi

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