I Coniugi Shakespeare al Teatro Libero

Nella programmazione della rassegna “Palco Off – Autori, attori, storie di Sicilia” va in scena al Teatro Libero di Milano dal 18 al 20 marzo, in occasione del 400° anniversario della morte di William Shakespeare, “Sugnu o non sugnu – Una notte insonne in casa Shakespeare” per la regia di Nicola Alberto Orofino.  

Protagonisti della commedia sono Anne Hathaway e il suo celebre marito, William Shakespeare, che raccontano le origini del Bardo durante una notte insonne, svelando la sicilianità del grande drammaturgo. 

Francesca Vitale, scrittrice ed interprete dello spettacolo, ha voluto coniugare in questo spettacolo diversi desideri: raccontare una coppia non qualunque in un quotidiano qualunque, scavare nelle eterne problematiche del teatro, come la solitudine dell’autore, e, infine, le origini di Shakespeare

E’ difficile ricostruire le origini del Bardo e, in ogni caso, Shakespeare rimane Shakespeare a prescindere dal suo luogo di nascita. 

Ma, allora, si può anche ipotizzare che William in realtà si chiamasse Michelangelo Florio, nato a Messina, nella Sicilia spagnola e cattolica, figlio di un fedele calvinista costretto a fuggire per evitare le torture dell’Inquisizione; gira per l’Italia alla ricerca di un rifugio sicuro: Treviso, Venezia, Padova e Mantova; arriva fino in Austria e in Danimarca. 

Poi approda sulle coste inglesi, con il suo bagaglio di tradizioni, umori, cultura e profumi della Sicilia; per meglio nascondersi, muta il suo nome in William Shakespeare, traducendo semplicemente il nome della madre, Guglielma Crollalanza. 

Al contrario Anne Hathaway è un’inglese purosangue, che a ventisei anni decide di sposare un siciliano, focoso quanto lei, più giovane di otto anni. 

Anne è furiosa con Michelangelo perché ha messo in scena, trasfigurandola, tutta la loro vita; ma Anne, fin dagli esordi, ha sostenuto, spronato Michelangelo, traducendo in inglese i testi che lui scriveva; è paziente e lo attende sempre, curando i tre figli – che diventeranno tragicamente in due – e sopporta il marito viziato e bugiardo. 

Nella loro casa di Stratford, notte dopo notte Anne e Michelangelo si raccontano, ripetono più o meno le stesse cose, mostrando come l’uno trae l’ispirazione dell’esistere solo dalla presenza dell’altro. 

Le loro vite sono profondamente intrecciate alle opere del Bardo, tanto che è impossibile, per i due, parlare di qualsiasi cosa senza, involontariamente, citare Macbeth, Cleopatra, Amleto, Costanza e tutti i personaggi maggiori e minori delle commedie e delle tragedie. 

@Stefania Cappelletti

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