Cello Daddy al Teatro Libero

Va in scena al Teatro Libero di Milano fino all'11 marzo la piece teatrale Cello Daddy.

In questo modo, infatti, Jacqueline Du Pré, la più grande violoncellista del secolo scorso, chiamava il suo insegnante di riferimento, William Pleeth.

Un insolito furto, un luogo dimenticato e polveroso, un importantissimo concerto in un altrettanto importante teatro. In scena Viola, una violoncellista professionista in cerca di risposte attraversata da quelle stesse domande che sono state oggetto di analisi per Jacqueline: chi sono quando non suono? Cos’è il talento? Qual è il mio posto? Cosa voglio?
Ed è così che Viola intreccia con Jacqueline questo monologo a due voci.

L’affascinazione per questa donna, per la sua musica, per la sua storia inusuale; il suo dono inspiegabile, la ricerca che ognuno di noi compie su se stesso nell’intento di svelare il proprio suono personale, sono i punti di partenza per la creazione dello spettacolo.

“Cello Daddy!” vuole essere un omaggio all’artista, uno studio della sua interpretazione musicale definita leggendaria, ma anche un’indagine della sua vicenda personale. Jacqueline Du Pré, considerata il più grande talento che abbia mai suonato il violoncello, ebbe nell'ottobre del 1973 una diagnosi di sclerosi multipla. Inesorabilmente, la malattia deteriora le sue condizioni fisiche fino alla morte, che avviene a a soli 42 anni.

“Jacqueline è straordinaria, ha un istinto come se fosse venuta al mondo non per parlare, ma per suonare”. Questo dice di lei il marito, il celebre direttore d’orchestra Daniel Barenboim.

@Redazione

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