Alice Underground all'Elfo Puccini

Va in scena all'Elfo Puccini fino all'8 gennaio la piece teatrale Alice Underground, una rielaborazione dei capolavori di Lewis Carroll, Alice nel Paese delle Meraviglie e Al di là dello Specchio, nella rielaborazione di Ferdinando Bruni e Francesco Frongia.

Due libri, considerati erroneamente capolavori per l'infanzia, che si prestano invece a molteplici rivisitazioni poetiche, filosofiche e metafisiche.

Qui il testo diventa un cartone teatrale, una favola onirica che riporta in palcoscenico tutta la magia della realtà sovvertita di Alice: un sogno ad occhi aperti che ruota intorno ad una fantasmagorica lanterna magica, attorno alla quale si muovono gli attori in carne ed ossa.

Trecento disegni, per un teatro d'altri tempi, cucito a mano sulle esigenze dei deus ex machina, che conduce lo spettatore nei sogni di Alice, immagine iconografica di innocenza e fanciullezza: rumori, sillabe, suoni, rime baciate, poesie e canzoni, tutto comporrà un tessuto musicale e canoro da cui sarete catturati insieme a noi, perché, come suggerisce la Duchessa delle Avventure di Alice: "Chi semina suoni raccoglie senso".

Così i due autori:


Molti ci chiedono il senso del titolo. Perché "underground"? Perché il titolo della prima stesura del capolavoro di Carroll (scritta e illustrata a mano dall'autore per la piccola Alice Liddell) era proprio Alice underground; e per sottolineare ancora che si tratta di un viaggio sottoterra, nei territori misteriosi del sogno e dell'inconscio, alle radici dell'individuo e della collettività. 
Lo spettacolo, come il romanzo, si rivolge a tutti, grandi, piccoli e soprattutto ai bambini che sono dentro di noi, per ripensare l'infanzia come un periodo archeologico, sempre presente in qualche strato parallelo della nostra coscienza."



@Antonietta Usardi

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