I Primi Quarant' Anni del Punk Inglese

Fino al 28 agosto la Galleria Sozzani, corso Como 10, ospita la mostra “Punk in Britain” in occasione dei 40 anni del punk

Era il 1976 quando fecero la loro apparizione sulla scena musicale inglese i Sex Pistols con la carica travolgente di “Anarchy in U.K.”: camicie strappate, abiti con borchie, comprati per poche sterline nel negozio di Malcom Mc Laren, ideatore del gruppo, e della sua compagna Vivienne Westwood.

Con il “Bromley Contingent”, formato da Siouxsie Sioux, Hordan, Debbie, Billy Idol, Soo Catwoman e Adam Ant, i Sex Pistols rappresentarono la reazione, giovane e spontanea, irriverente e anche un po’ infantile, agli anni della depressione inglese e al rigido formalismo di allora. 

Un giovanissimo fotografo, Simon Barker aka SIX, si aggregò a questa compagine di giovani anticonformisti e con una macchina fotografica tascabile, per due anni, immortalò i protagonisti del punk, nei loro momenti intimi, in camera da letto come in cucina, e ai concerti. 

Simon Barker non fu l’unico a voler fotografare questo movimento nascente, provocatorio, nuovo, vitale: Sheila Rock partì da New York per trasferirsi a Londra e documentare queste icone della trasgressione inglese. 

Insieme a lei Ray Stevenson che, mentre lavorava per la BBC, immortalò i Sex Pistols e la scena londinese. 

Le notti interminabili in cui prendeva vita il mondo notturno del Punk dal Roxy al 100 Club, da Covent Garden a Charing Cross e Oxford Street, furono documentate da Karen Knorr e Olivier Richon

Sono oltre 90 le foto e i materiali che compongono la mostra, tra cui due video girati da John “Boogie” Tiberi, il tour manager dei Sex Pistols: “Concerto di Stoccolma del 1977” e “Sex Pistols Number 1”. 

Un’immagine su tutte rappresenta e descrive quell’epoca: il ritratto della regina che venne pubblicato sul Daily Express in occasione del giubileo reale. Jamie Reid, che curò l’immagine dei Sex Pistols, “sbarrò” la regina e trasformò “God Save The Queen” nell’immortale copertina del nuovo disco dei Sex Pistols, “Never Mind The Bollocks”, che riuscì a vendere 25.000 copie, un numero incredibile per i tempi. 

Ingresso libero. 

@Stefania Cappelletti

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