Piangiamo la scomparsi di Bonn Park al Teatro I


Tante sedie, poche persone. Piove, ovviamente. Tutti sono vestiti di nero. La bara scivola in una fossa vuota, rettangolare, scavata tra quelle di Bertolt Brecht e di Helene Weigel. Forse c’è anche della musica.Il tutto fa la sua porca figura.


E' in scena al Teatro I fino al 22 marzo Piangiamo la Scomparsa di Bonn Park, innovativo esperimento teatrale che mescola generi, registri, e convenzioni teatrali per dar vita ad un giocoso divertissement, che affabula e affascina il pubblico.

Potrebbe sembrare un semplice funerale, ma è molto di più: dalle indagini al processo... Chi ha ucciso Bonn Park? Ragazzo di belle speranze, giovane autore teatrale che non ama i dialoghi. Bonn Park, berlinese di origine orientale, si è tolto la vita, ma qualcuno è colpevole della sua morte.
Pietre nere e maleodoranti gli sono cresciute nel petto e nel cuore, da dove vengono? Chi le ha messe lì?

Sul palcoscenico quattro attori, che si prestano al gioco, cambiano in scena costumi e sesso tra canzoncine in cinese e fuochi d’artificio, botte da orbi e distillati di lacrime.

Molte le citazioni pop - ritmo e idee riecheggiano Tarantino - interessante la colonna sonora scelta, un po' Schubert un po' Roy Cooder e per caso anche il nostro Francesco Tricarico.

@Antonietta Usardi


Bonn Park è un giovane autore, nato a Berlino nel 1987 da genitori coreani, il suo nome è il nome di una città. Dal 2008 ad oggi ha avuto diverse esperienze lavorative con Werner Schroeter, Frank Castorf, René Pollesch e altri. I suoi testi sono stati al Badische Staatstheater Karlsruhe, Schauspielhaus Zürich, Maxim-Gorki-Theater Berlin e al Volksbühne am Rosa-Luxemburg-Platz.

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