Otto marzo, otto donne a Milano: Carla Fracci.

Un giorno, ad una festa, una bambina gracile incanta gli amici di famiglia ballando il valzer e il tango. 

Così inizia il percorso artistico di una delle più grandi ballerine internazionali. 

Carla figlia di un tranviere, Luigi, e di un’operai bullonista alla Innocenti, Santina, approda alla Scala, dagli spazi aperti della periferia milanese alla rigidità delle regole della scuola della Scala, dai piedi scalzi dell'infanzia alle scarpette da ballo. 

L’amore per la danza classica esplose una sera, a 12 anni, mentre era in scena come comparsa durante il balletto “La Bella Addormentata” ballata da Margot Fonteyn; vedendola danzare, Carla Fracci si sentì come illuminata dal sole e comprese l’importanza di studiare e impegnarsi con sacrificio. 

La sua consacrazione avviene presto: a soli 22 anni diviene prima ballerina. Carla Fracci ha interpretato nella sua carriera più di duecento ruoli, iniziando con Cenerentola, Giulietta, Medea, Francesca da Rimini e Giselle, il personaggio che più ama e che maggiormente arricchisce di gesti, movimenti e sfumature, strutturandolo e definendolo meglio. 

Montale, che all’epoca era critico musicale per il Corriere della Sera, potè seguire, trascorrendo tanto tempo alla Scala, il percorso artistico di questa giovane ballerina, vedere i suoi progressi fino alla sua consacrazione; ne rimase affascinato e provò subito un sentimento di grande ammirazione per lei, con cui strinse un bellissimo rapporto d’amicizia, tanto da dedicarle una delle sue poesie, “La danzatrice stanca”: “… poi potrai/ rimettere le ali non più nubecola/ celeste ma terreste…”. 

Carla Fracci ha ballato con grandi ballerini come Rudolf Nureyev, Vladimir Vasiliev, Mikhail Baryshnikov, Erik Bruhn, suo partner in tantissimi balletti, ma l’uomo che sempre l’ha accompagnata, sostenuta, apprezzata e diretta è il marito Beppe Menegatti, regista di quasi tutti i suoi balletti, con cui è sposata dal 1964. 

Carla ha un’eleganza e un fascino infiniti, uniti ad un’incredibile forza di volontà e senso del dovere: il mito di Carla Fracci non nasce da solo, è lei stessa ad averlo costruito giorno dopo giorno con il costante impegno nella danza, con esercizi fisici quotidiani, sacrifici, attenzione ai minimi dettagli. 

Proprio questa tenacia e costanza le hanno permesso di esibirsi sul palcoscenico fino al sesto mese di gravidanza, senza risparmiarsi, e, una volta lasciato lo spettacolo, in attesa della nascita del suo adorato Francesco, ha continuato ad esercitarsi alla sbarra. 

Carla Fracci ha anche un forte spirito innovativo, desiderio di modernità: contraria ad una certa immobilità nel mondo della danza che pretende che solo i grandi centri urbani, i grandi teatri siano degni di ospitare spettacoli di danza; Carla, abituata a viaggiare per il mondo, è convinta che anche le piccole compagnie regalino produzioni straordinarie e decide quindi di esportare anche nei piccoli centri i suoi spettacoli, ottenendo un tale successo da essere subito copiata. 

Oltre ad aver danzato sul palcoscenico del Teatro alla Scala, Carla Fracci si è esibita, evento storico, al carcere di S. Vittore per un pubblico di una cinquantina di detenute già processate, donne di ogni età, tra cui madri con i loro bambini in braccio: tre brani dei suoi balletti più celebri. 

Entusiaste le detenute, ma emozionatissima Carla conscia dell’importanza del suo gesto, di aver riconosciuto a quelle donne, normalmente ignorate e dimenticate dalla società, la loro dignità e di aver dato loro speranza che esiste, “con l’impegno quotidiano, con la disciplina” la “forza per andare avanti”. 

Un’artista come Carla Fracci, celebre in tutto il mondo per la sua bravura, ma anche per la sua delicata bellezza, con i suoi occhi scuri e profondi, il corpo esile ma armonioso, il suo candore, è diventata un’icona, l’emblema stesso della danza. 

La sua vita continua ad essere legata a Milano e alla sua storia, lei che è membro dell’Accademia di Brera e che è stata uno dei volti di Ambassador per Expo Milano 2015

Sono passati diversi anni dai suoi esordi, ma Carla Fracci ancora è attiva, piena di progetti, carica di fascino e della sua indomita volontà. 

@Stefania Cappelletti

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