L’Ultima Cena di Ulisse Sartini

Nella Sacrestia Bramantesca della Chiesa di Santa Maria delle Grazie fino 25 aprile viene ospitata l’opera, di grandi dimensioni, di Ulisse Sartini L’Ultima Cena”. 

L’opera è stata realizzate nel 2015 e offre lo spunto per meglio indagare i codici iconografici propri dell’arte sacra e scoprire il dialogo tra tradizione e contemporaneità. 

Una descrizione accurata dell’opera viene data nel catalogo dal biblista Enzo Bianchi, affermando che i protagonisti dell’ "Ultima Cena" di Sartini hanno una fisicità prorompente, intensa, dalla forte carica espressiva, costruita sulla “composizione di corpi che fanno corpo, si toccano, comunicano, osano la carne”. 

E’ proprio in questo contatto che si sviluppa la scena dell’opera in due piani differenti: da un lato gli apostoli che si appoggiano gli uni agli altri, sottolineano il legame che li lega appoggiando la mano l’uno sulla spalla dell’altro; dall’altro lato Giuda, isolato, che quasi si discosta dal gruppo e, soprattutto, volge la testa e lo sguardo lontano da Gesù, a simboleggiare l’imminente tradimento. 

L’opera non può fare a meno di dialogare con “L’Ultima Cena” del grande Leonardo Da Vinci, che troneggia pochi metri più in là nella Chiesa di Santa Maria delle Grazie, permettendo così un confronto tra i due lavori e costruendo un percorso evolutivo che mostra le diverse declinazioni, nel corso dei secoli, del tema rappresentato. 

Ingresso libero. 

@Stefania Cappelletti

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