Il Giardino delle Ciliegie Fiorisce al Teatro Leonardo

Va in scena al Teatro Leonardo un Čechov sui generis.

Il Giardino dei Ciliegi diventa il Giardino delle Ciliegie per le Nina's Drag Queen.

Un momento, un attimo, un crocevia: sei donne en travestì, sei creature, a metà tra l'umano e l'immaginato, e le loro piccole tragedie quotidiane che si riversano, rimescolandosi, in unica e buffa, quasi mitologica, tragedia familiare.

Note di Regia.


Il giardino dei ciliegi è un confine, crocevia di mondi lontani, irriducibili. È la terra dell’infanzia, del sogno ad occhi aperti, l’orizzonte dell’ancora possibile. Ad abitarlo, sei donne, in attesa della fine. Donne, piuttosto creature. Forse sono gli stessi alberi di quel giardino, tacchi a spillo per radici, braccia maschili come rami tesi? Il giardino dei ciliegi è un mondo fragile, incerto, quasi di vetro. Su di esso pesa lo sguardo di una schiera di uomini che si avvicina, lenta, nera, pronta all’assalto inevitabile, all’ammazzamento. Perse in questo vivaio di ricordi e passioni, le donne-albero annodano mille piccole vicende attorno a un’unica grande tragedia familiare. Sono viaggiatrici senza passaporto, dive senza palcoscenico, eroine tragiche senza tragedia. E ridono, ridono spesso. Ma sempre con le lacrime agli occhi.
Note di regia
“Il giardino dei ciliegi è una terra di confine, un confine spazio-temporale. Il giardino dei ciliegi è crocevia di mondi lontani, irriducibili. Il giardino dei ciliegi è una storia che annoda mille vicende irrilevanti intorno a una piccola grande tragedia familiare. Il giardino dei ciliegi è una sinfonia in cui ritmi, timbri e armonie lontane convivono in un contrappunto sghembo, sincopato. Il giardino dei ciliegi è un testo dove si ride con le lacrime agli occhi. Il giardino dei ciliegi è una drag queen”.
Francesco Micheli


@Redazione

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